Ana Cristina aveva denunciato i maltrattamenti del marito e lui l’aveva anticipata sporgendo una infondata contro denuncia per sottrazione di minore (tecnica già vista in altri casi).
Lui l’ha uccisa ed il figlio quattordicenne è riuscito a salvare la sorella tredicenne e il fratellino di 6.
Ma se Ana Cristina ed i suoi figli fossero arrivati in tribunale questi ragazzi – che ora faranno da testimoni per il femminicidio della loro madre – non sarebbero stati ascoltati: la difesa della bigenitorialita’ e la tutela della relazione paterna prevale sempre come the best interest of child e le CTU risultano troppo spesso inclini a non riconoscere la pericolosita’ e dannosita’ della violenza domestica. Anche a costo della salute e della vita dei minori. La paura di questi fratelli sarebbe stata interpretata come manipolazione materna e sintomo di un “disagio” dovuto alla madre iperprotettiva ed un rischio evolutivo. La richiesta protettiva materna come psicosi o diffamazione o iperprotezione: motivi di inadeguatezza genitoriale.
La Commissione parlamentare sul Femminicidio ha accertato che nel 96% dei casi di affido minori la violenza non è riconosciuta e vari studi scientifici cnfermano i pregiudizi di psicologi e CTU!