QUANDO IL MOTHER SHAMING DIVENTA ISTITUZIONALE

12 Dicembre 2018 | Michela Nacca

di Avv. M. Nacca

ALLE DONNE NON È CONSENTITO ESSERE POVERE, NE’ TROPPO ANZIANE , NE’ TROPPO GIOVANI, NÉ SOPRATTUTTO TROPPO AMOREVOLI E PROTETTIVE VERSO I FIGLI.

Il dramma di tante madri a cui i Tribunali hanno sottratto i figli, anche in tenerissima età, con i più disparati motivi: un preoccupante fenomeno in emersione che potrebbe diventare legge.

Giulia come Teresa, Laura, come Luana, come Antonella, Chiara, Beatrice, Lara, Flavia, Imma, Sabrina, Michela, Mariateresa, Ginevra e tante altre…

Si tratta di un esercito di Mamme che sono state private dei loro figli in tenera età, senza averli più potuti vedere e sentire per mesi o addirittura per anni… senza che esse avessero fatto NULLA… se non AMARE i loro figli.

Perché si tratta di madri che non hanno mai ucciso, non hanno mai picchiato i loro bambini, non li hanno denutriti, abbandonati, maltrattati, vessati, minacciati o sviliti, mamme che non usavano droghe né alcool, mamme non affette da psicosi omicidiarie, assolutamente non pericolose ma anzi, amorevoli e accudenti !

A chi non ha esperienza di simili storie tutto ciò sembra inverosimile… ma non lo è affatto!

E presto, specialmente se dovesse essere approvato il cd ddl “Pillon” o uno dei suoi ddl gemelli in discussione alla 2 Commissione del Senato, potrebbe accadere a chiunque: anche a madri e padri ancora coniugati, nonché a bravi padri, single o separati!

Oggi, nel moderno cinismo violento in cui viviamo, in cui tutto è business, complice la profonda ignoranza e l’indifferenza, l’amore materno, quello vero perché protettivo e accudente, da fastidio… diventa addirittura “malattia” e sinonimo di inadeguatezza!

Idem la povertà di una madre!

Così delle CTU e servizi sociali, spasmodicamente preoccupati di salvaguardare il cd “diritto alla bigenitorialità” sopra tutto e tutti, nonché un principio di “migliore interesse del minore” reinterpretato tuttavia a modo loro e con effetti paradossali, sempre più frequentemente decidono che le mamme povere e quelle che “amano troppo” i loro figlioletti siano considerate inadatte…. dunque non possano e non debbano crescere e frequentare i loro bambini!

Lo Stato, quando in mano a persone indifferenti e che non vivono responsabilmente il loro ruolo, si fa esso stesso maltrattante e violento… ma all’ennesima potenza! Perché come ordinamento, per di più statale, esso è più forte di un cittadino e di una cittadina: perché esso detiene e usa strumenti governativi, legislativi, giudiziari e di polizia, per agire ed implementare l’efficacia della sua violenza!

Le mamme vittime di violenza domestica, in attesa di una giustizia penale troppo lenta e spesso ancora troppo sorda e cieca, ma soprattutto muta, durante i procedimenti giudiziali civili di separazione vengono sempre più frequentemente oggi reputate come le uniche responsabili dell’incapacità dei loro ex compagni, abusanti psicologicamente e fisicamente, in quanto non facilitando i loro aguzzini ostacolerebbero i medesimi a calarsi nel ruolo paterno… ruolo che oggi, per la mala interpretazione della legge sulla bigenitorialità, di fatto non viene mai meno ed è difeso ad oltranza, oltre ogni ragionevole possibilità, opportunità e necessità!

Queste madri anzi vengono addirittura considerate complici “collusive” delle stesse violenze da esse subite, additate come “alienanti” perché si son permesse di ribellarsi e di denunciare le violenze e perché continuano a perseverare in un atteggiamento di difesa, che se vivessimo in un mondo normale e ragionevole, dovrebbe esser considerato comportamento del tutto lecito… anzi DOVEROSO!

Ma oggi non è più cosi… non in alcune aule di Tribunali (per fortuna non tutte!)… non per tante CTU, sempre più numerose in questi ultimi mesi, che leggiamo e ci giungono da tutta Italia!

Oggi chi ama e vuole proteggere dalla violenza o da situazioni di maltrattamento il proprio bambino o la propria bambina, è lei stessa considerata eo ipso una donna maltrattante, posta sotto accusa e allontanata incredibilmente dai figli !!!!!

Tuttavia alcune CTU e Sentenze di Tribunali ordinari e Tribunali per i minori vanno anche oltre… superando ogni perversa immaginazione!

È sufficiente che una madre assecondi il sogno del figlio maschio di diventare un nuovo Bolle praticando la danza classica…. basta che la mamma non imponga con la forza e le minacce ai figli di andare a trovare il padre, quello stesso che li ha abusati e che ovviamente temono… È sufficiente che la mamma non punisca l’abbigliamento scelto dal figlio… Oppure basta che la mamma chieda ai Giudici di evitare i pernotti infrasettimanali presso il padre, come questi pretende (strategicamente… ovvio!) in quanto vivendo questi a 40 km di distanza, sottoporrebbero il figlioletto di otto anni, che pur deve tornare a scuola l’indomani ogni mattino, a sobbarcarsi viaggi quotidiani faticosissimi…

In tutti questi casi e molti altri la madre è stigmatizzata come “alienante” la figura paterna… dunque inadeguata, venendole proibito goni contatto con i figli!

Per il ddl 735 cd “Pillon” dal nome del suo primo firmatario e per il ddl 45 cd “De Poli – Binetti, non ci sarà neppure bisogno di provare comportamenti e fatti “alienanti” ! Basterà una semplice richiesta materna interpretabile come ostacolante all’esercizio della genitorialità dell’altro genitore, o che il bambino rifiuti o manifesti disagio negli incontri con il padre, che ciò sarà sufficiente per presumere che ciò sia frutto non di qualche violento atteggiamento paterno ma di alienazione materna! Praesumptio juris ac de jure!

Di più… la alienazione diventerà un reato e, come tale, gravemente punito!

Presto dunque potremmo avere centinaia di madri amorevoli in carcere per “troppo amore” e, dunque, perché “alienanti”!

Ma la alienazione genitoriale non esiste… Non è contemplata in nessun manuale psicodiagnostico come patologia psichiatrica!

È un fake costruito ad arte trent’anni or sono da un medico millantatore americano che scriveva e diceva ai suoi fedeli allievi di voler “normalizzare” la pedofilia. E intanto si arricchiva difendendo padri pedofili nei tribunali come CTP (vendendosi come Professore docente della Columbia University pur non essendolo!) proprio grazie alla sua creatura fantasiosa e perversa: la alienazione genitoriale!

Si tratta della stessa alienazione sostenuta dalla Collega Bongiorno, dal Collega Pillon, dalla Psichiatra Binetti e tanti altri, sfrangiata di qualche orpello… a volte definita sindrome, altre disturbo relazionale, altre meramente come “fatto o comportamento illecito”! In un balletto di definizioni alternanti e contraddittorie (dovute al tentativo di superare rocambolescamente le critiche ricevute dal serio mondo accademico internazionale) che dimostra solo una cosa: l’assoluta ed evidente infondatezza del suo valore scientifico!

Una pseudo teoria che servì al Gardner, ed oggi anche ai suoi laboriosi e fedeli allievi italiani, per fornire una giustificazione pseudoscientifica dinanzi a Giudici deleganti ed indifferenti, affinché quei padri, pedofili e abusanti, potessero non solo essere prosciolti da accuse e testimonianze, ma addirittura continuare ad usare violenza, mascherata da falsi buoni propositi di bigenitorialità, sulle loro vittime preferite: i loro bambini e le madri… ciò nonostante la separazione, le!

Una pseudo teoria ed una strategia processuale civilistica che è stata suggerita anche a quei padri , molti di più numericamente, preoccupati solo di nutrire il proprio egoismo, l’aridità affettiva e/o anche solo il portafogli, affinché riuscissero in tal modo a sottrarre i figli, spesso ancora piccoli, alle loro madri al solo scopo di vendicarsi, o semplicemente per il gusto di mantenere potere e controllo totale sulla prole o solo per non doverne pagare il mantenimento.

Eh si… perché la sacrosanta tutela del “diritto alla bigenitorialità, vero altro “grimaldello” usato e abusato in tale strategia processuale, supera tutto: anche la pedofilia… figuriamoci le violenze non sessuali ed i maltrattamenti psicologici, le aridità affettive e l’egoismo avido, che non lasciano segni evidenti sulla pelle!

La violenza domestica ed endofamiliare oggi, dunque, non é piu’ nascosta in casa, ma diviene lecita, accettata, “normalizzata” (come profeticamente sosteneva il Gardner) anche al di fuori dei contesti privati.

E’ una violenza che rincorre le sue vittime ovunque vadano ed a chiunque si rivolgano: anche nelle Istituzioni preposte a difenderle!

Si tratta di una violenza praticata già da oggi in alcune aule dei tribunali civili ( per fortuna non molti, data la cultura e la tendenza di fondo garantista dei nostri Giudici e del nostro stesso ordinamento) ma divenuti ora sempre più spesso sorprendentemente e, come crediamo, inconsapevolmente complici.

Una violenza che oggi ha fatto il suo ingresso addirittura in Senato e si è seduta sullo scranno del Legislatore!

Presto, qualora il ddl 735 o uno dei suoi gemelli dovesse essere approvato diventando legge, questa violenza istituzionale diverrà norma… la pedofilia e tutto cio’ che viene espresso dalla mente e dall’agito dei maltrattanti sarà dunque “normalizzato” e ciò per la prima volta nel mondo… PROPRIO in Italia!

Eh si, perché non è vero affatto, come scritto nel preambolo del ddl 735, che l’Italia si allineerebbe con le normative di altri Paesi più evoluti, se fosse approvata la riforma contenuta nel medesimo ddl!

L’Italia infatti andrebbe BEN OLTRE rispetto a quanto già fatto e normato in Svezia, Belgio, Quebec ecc, dove NESSUNA NORMA in realtà impone tout court la collocazione alternata al 50% fra i genitori dei figli minori, né impone la cancellazione dell’istituto della assegnazione della casa familiare e né la contemporanea eliminazione dell’assegno di mantenimento indiretto!

Né in quelle legislazioni viene previsto il reato di alienazione genitoriale e neppure che un genitore perda il diritto all’affido per il solo fatto di esser povero o perché sia stato reputato presuntivamente “alienante” in CTU!

Queste diagnosi di alienazione parentale, infondate scientificamente se accolte da Giudici deleganti e destituiti del loro ruolo di “Periti Peritorum”, giungono a strappare persino con la forza pubblica le piccole vittime, proprio a chi li protegge!

Bambini, a cui poi viene proibito anche solo di sentire telefonicamente l’ unico genitore da essi riconosciuto come accudente: la madre.

Bambini che vengono internati per mesi e spesso anni in case famiglia e in “centri specializzati”, come la Casa di Nilla calabrese, dove sono “resettati” (v. Dossier allegato a ddl 735) con “sistema Refare” già tanto pubblicizzato. Bambini che dunque diventano oggetto di un trattamento sanitario che sanitario non é, perché di alcuna validità scientifica e per di più è GRAVEMENTE ILLECITO in quanto ad oggi ( e fino a quando il ddl Pillon non verrà approvato e pubblicato) NON E’ PREVISTO NE’ AMMESSO DA ALCUNA LEGGE, in violazione dell’art. 32 secondo comma della Costituzione!

Un resettaggio che non ha ricevuto ALCUNA approvazione scientifica, mai testato nè verificato!

Un resettaggio che é dunque solo un pericoloso esperimento, ma che è contenuto in un ddl che potrebbe divenire norma…dunque di normale applicazione e utilizzazione!

Si tratta di bambini che, alla fine del trattamento di reset, saranno restituiti proprio a quei padri pedofili, abusanti, a quelli maltrattanti e assenti o perlomeno manipolatori egocentrici ed agli indifferenti!

Ma non alle madri!

Tuttavia per le madri single povere come Giulia, la cui storia oggi conosciamo grazie ad Ambra Angiolini, non c’é neppure bisogno di un artifizio come la “alienazione genitoriale”!

Per loro infatti basta la povertà, come scusa per vedersi sottratto un figlio, anche neonato, e impotente vederlo entrare in casa famiglia, affidato ad estranei, reso adottabile, senza più poterlo vedere, sentire, abbracciare.

Per loro, mamme come Giulia, non serve inventare dal nulla diagnosi infondate, non serve appigliarsi ad altre scuse!

E se il ddl Pillon, o altro analogo, dovesse essere approvato, non dubitiamo che, a causa della previsione che elimina l’istituto del contributo indiretto al mantenimento e quello dell’assegnazione della casa familiare, in sede separativa, diventeranno decine e decine di migliaia le madri italiane separate/divorziate (ma anche non!!!) a cui verranno sottratti i figli, impossibilitate a frequentarli! Basti pensare che nel nostro Paese, in base a dati ISTAT, sono circa il 60% le donne madri che non lavorano, con punte che arrivano ad oltre il 70% in Regioni come la Sicilia: non perché queste donne non desiderino lavorare, ma per motivi culturali – sociali e soprattutto per la stagnazione in cui vive dal 2008 il mondo del lavoro italiano!

Sullo sfondo di tutto ciò non possiamo evitare di vedere un sistema finanziato da fondi nazionali ed europei che arriva a pagare dalle 100 alle 400 euro al giorno per ogni bambino affidato alle case famiglia o, come presto potrebbe accadere, a centri specializzati.

Non possiamo poi evitare di considerare il mondo della pedofilia, atteso che anche quest’anno gli italiani si sono piazzati al primo posto nel mondo come turisti sessuali!

CHE MONDO STIAMO CREANDO?

CHE MONDO STIAMO TOLLERANDO, CON LA NOSTRA INDIFFERENZA, NEL CALDO DELLE NOSTRE CASE, NELLA CECITÀ DEI NOSTRI OCCHI E NELLA SORDITÀ DEI NOSTRI ORECCHI, NEL FREDDO DEI NOSTRI CUORI, NEL MUTISMO DELLE NOSTRE BOCCHE?

NO… IO VOGLIO VEDERE, SENTIRE E NON TACCIO!

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