Lettere durante il lockdown – “QUESTA GUERRA STA EVIDENZIANDO FASCE SOCIALI, DISCRIMINAZIONI, INGIUSTIZIE ED IPOCRISIE”. Lettera di una infermiera a Maison Antigone 

1 Aprile 2020 | Redazione

Mi presento sono un’ infermiera di un ospedale romano. La mia vita si divide   tra lavoro e bimbo di 18 mesi.

In questo difficile momento sembra di vivere in un mondo surreale…. Vedere la gente che guida con le mascherine e noi in reparto non ne abbiamo…. Ora che i casi aumentano ci viene data una mascherina chirurgica a testa, giorno per giorno. Non ci è consentito sapere nulla, dobbiamo lavorare e basta.  Poi magari un’amica ci manda la foto di una testata di giornale e vieni a conoscenza che un intero reparto dell’ospedale dove si lavora viene chiuso perché c’è un focolaio Covid_19.

Ma tu non devi sapere nulla…. Anzi se chiedi…. “PARLI TROPPO” è la risposta che ti viene data!

Gli infermieri vengono acclamati sui balconi ma nelle corsie fidatevi, veniamo trattati come al solito… Da servi:  tutto VI È DOVUTO!

In questo periodo di stress, a consolare pazienti malati che non possono ricevere visite dai cari, devo aggiungere il pensiero del mio contratto che sta per terminare.. E non so ancora che fine farò. 

Quando stacco mi faccio una doccia al volo a lavoro, come se quel gesto servisse per togliermi da dosso possibili tracce di virus… 

Torni a casa e timbri un altro cartellino. Un bimbo di 18 mesi, il nido ha fatto un ottimo lavoro ma ora a casa e’ tutto difficile!!!   Un bimbo diverso dagli altri, lui non può stare protetto a casa perche’ due volte a settimana   affronta  un viaggio di 100km in un solo pomeriggio, cosi come deciso dal Giudice: il  suo papà  (di quelli “più bravi” che se ne scappano in gravidanza, dicendo di non essere lui il padre) adesso sostiene  di avere un amore smisurato per la creatura,  che dunque deve portare necessariamente a casa sua. Nonostante il figlio abbia solo 18 mesi. Nonostante la pandemia. 

Poi a fine giornata ti fa il report in cui si esalta come bravo papà, affermando  che per proteggerlo da eventuali contagi lo tiene lontano da tutto e da tutti.

Ma Il piccolo parla… e dice ben altro! Ma se glielo fai presente il bugiardo è il bambino ! 

E tu non puoi replicare, ne’ smentire, ne’ segnalare al tribunale: gia’ lo sai che tutto sarebbe  inutile ed anzi usato contro di te!  Non riconoscerebbero cio’ che e’ evidente: ossia che vuoi solo proteggere il bambino facendo in modo che l’altro genitore capisca  l’importanza di tutelarne la salute e, visto che non crede alle parole di una mamma infermiera, speri che siano le istituzioni a fargli comprendere l’importanza della protezione di un bimbo di 18 mesi dal contagio.

Questo avverrebbe in un mondo normale.

Ma oggi  NO, NON VIVIAMO PIU’ IN UN MONDO NORMALE….Oggi servizi sociali, Giudici, CTU ti rispondono che  vuoi solo manipolare ed ostacolare i diritti del padre! FOLLIA!

Il padre puo’ dire e fare cio’ che vuole, comunque (creduto o no) viene difeso e le sue richieste accolte. Se io protestassi per il suo comportamento irresponsabile  tutto si rivolgerebbe contro di noi. 

Scherziamo?? Un papà eccezionale con possibilità differenti dalle mie, molto piu’ elevate, se la cava con un mantenimento di 10 € al giorno. Però quando gli si chiede di non allontanarsi con un bambino di soli 18 mesi, in tempi di pandemia, risponde che è un SUO  diritto farlo

Questo periodo dove le famiglie del mulino bianco sfornano pane e biscotti,  io convivo col mio legale….. Figure che in questo momento sono messe a dura prova da un mondo adultocentrico, egoista ed anaffettivo verso i propri stessi bambini.

Mi fate ridere quando scrivete che ne usciremo migliori.

 NO!!!!   Non porterà nessun cambiamento tutto questo.

Chi è forte sarà più forte, mentre il debole deve lottare in silenzio pregando che vada tutto bene. 

QUESTA GUERRA STA EVIDENZIANDO INVECE FASCE SOCIALI,  DISCRIMINAZIONI, INGIUSTIZIE ED IPOCRISIE: non solo dei singoli ma anche delle istituzioni. 

Bambini che sono PROTETTI, da bambini che invece sono solo oggetti, vengono dalle istituzioni lasciati  usare da adulti annoiati a casa,  che non sanno cosa fare, per uscire e divertirsi o per distrarsi, non pensando minimamente alla salute dei bambini ed al rischio a cui li espongono.

 Figli usati  come lasciapassare per violare la quarantena, alla stregua di un cane e  con il beneplacito del Governo, dei servizi sociali  e del tribunale: perche’ oggi i capricci dei padri sono difesi piu’  del diritto alla salute dei loro bambini!

Nonni che vedono solo per telefono i nipoti  e nonni che invece non hanno mai fatto una sola  visita ai bambini gia’  prima della pandemia, che ora  continuano a stare comodi sul divano: tanto per soddisfare le loro richieste glieli portano direttamente a casa, a costo della salute  dei bambini medesimi! 

C’è gente che può fare la spesa e gente che non può farla. 

Non vado oltre…. 

Questa è solo la mia semplice testimonianza della vita ai tempi del coronavirus.

Scritta in silenzio accanto a mio figlio che dorme beato. Oggi può riposare:  nessuno lo viene a prendere  svegliandolo in orari assurdi per un bambino di soli 18 mesi, solo perché gli altri, gli adulti,  lo stanno aspettando. 

Una mamma, infermiera in un ospedale romano

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