L’ASSOCIAZIONE MAISON ANTIGONE CONSEGNA 46.000 FIRME ALLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI il 25 novembre 2017

27 Novembre 2017 | Redazione

Il Sindaco di Pimonte deve dimettersi: uno stupro non è una bambinata

In occasione della giornata dedicata alla lotta alla violenza sulle donne il sindaco di Pimonte, Michele  Palummo, che definì lo stupro di gruppo ai danni di una ragazzina di 15 anni una “bambinata”, suscitando non poche polemiche, ha deciso di dedicare tre giorni di eventi, convegni e mostre, al tema del sopruso degli uomini sulle donne. Nessun riferimento, però, viene fatto alla ragazza costretta a lasciare il paese perchè vittima una seconda volta quando i coetanei furono scarcerati dopo solo un anno dal fatto e se li ritrovò liberi di girare in strada tra l’omertà dei paesani e le dichiarazioni imbarazzanti del sindaco (http://video.repubblica.it/cronaca/lo-stupro-una-bambinata).

L’associazione Maison Antigone in occasione dell’evento #Inquantodonna alla Camera dei Deputati, ha consegnato alla Presidente della Camera Laura Boldrini 46.000 mila firme raccolte per chiedere le dimissioni del Sindaco di Pimonte e si è impegnata a sostenere questa battaglia e a pubblicare un comunicato stampa in favore di questa petizione. Lo stupro non è una bambinata. “Ci ha lasciato sgomente un anno fa conoscere la storia della ragazzina di 15 anni di Pimonte stuprata ripetutamente da 12 suoi coetanei, minacciata, dileggiata e ricattata dai video registrati durante gli stupri.

E ci ha lasciato nuovamente sgomente l’aver appreso che un anno dopo il verificarsi di questi crimini orrendi, il sindaco durante un’intervista sostenesse che lo stupro commesso fosse stata solo una bambinata e che la vicenda fosse da archiviare come storia passata.

– Dichiara Michela Nacca Presidente dell’Associazione – Vogliamo dare voce alle 46.000 firme raccolte e consegnate alla Presidente Boldrini per chiedere ancora una volta le dimissioni del Sindaco di Pimonte, 46.000 persone sono con noi in questa battaglia e credono che una dichiarazione simile non possa essere sostenibile.

di Marzia Lazzerini

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